DI FOOTBALL E DI UOMINI

N. 2 - MARK HERZLICH

La storia di Mark Herzlick, LB di Boston college, è tra le più straordinarie degli ultimi anni.  Herzlich, all’epoca (correva il 2009) uno dei LB più forti della nazione, dovette sospendere l’attività per essergli stata diagnosticata una forma tumorale maligna alle ossa. Gli venne comunicato che avrebbe dovuto sottoporsi ad un trapianto osseo nella gamba che avrebbe comportato l’inserimento dell’osso di un defunto. In conseguenza dell’intervento, Herzlich non avrebbe mai più potuto giocare a football. In alternativa all’intervento, i medici comunicarono al giocatore che avrebbe potuto tentare di combattere il tumore mediante sedute di chemioterapia. Le probabilità di successo delle sedute erano comunque di gran lunga inferiori al trapianto osseo ma, in caso di successo, avrebbero permesso al giocatore di poter un giorno tornare a giocare. Herzlich scelse le sedute perché una vita senza football non sarebbe stata vita, a suo dire. Parole scritte nella pietra. Le sedute ebbero successo ed Herzlich, tornato a giocare, si espresse su buoni livelli per quanto la fase di recupero fisico non fosse ancora completa. La sua storia fece il giro degli Stati Uniti ed al giocatore vennero assegnati molti premi al coraggio ed alla tenacia mostrata. L’NFl decise simbolicamente di invitarlo al draft 2011 assieme a tutti gli atleti d’elite. La sua famiglia venne ospitata per i tre giorni del draft a New York. All’esito dei tre giorni il giocatore non venne tuttavia draftato per l’NFL ma, qualche giorno dopo, con il 51° pick gli Omaha Nighthawks dell’UFL lo selezionarono. Il giocatore rifiutò, affermando che nacora credeva di poter giocare in NFL. Ciò che avvenne. Il 26 luglio 2011, i New York Giants lo misero sotto contratto come undrafted free agents. Ed il 3 settembre 2011, il team annunciò che il giocatore aveva superato anche l’ultima delle prova: era ufficialmente parte dei 53 uomini a roster che avrebbero affrontato la stagione 2011 NFL. Il football, più forte della vita.
N. 1 -  MICHAEL VICK.

Non v'è sport come il football che sappia raccontare storie da romanzo.
A cominciare da oggi, per una volta alla settimana, cercheremo di raccontarvi quella che, a nostro avviso, è la storia più interessante della giornata di campionato. Questa settimana tocca a Michael Vick, il QB degli eagles che domenica tornerà, per la prima volta da titolare, nel Georgia Dome, lo stadio dove, con i Falcons, si affermò come QB d'elite salvo poi incorrere nelle notissime vicende giudiziarie che lo costrinsero a due anni di carcere (venne incriminato per aver organizzato incontri clandestini tra cani in occasione dei quali lo stesso Vick sopprimeva personalmente, con crudeltà, le bestie non ritenute all'altezza di combattere).
25 mesi fa Vick, uscito dal carcere indebitato ed abbandonato da tutti gli sponsors, ha firmato un contratto con gli eagles e, da lì, è cominciata la sua nuova vita, non solo professionale. Questa settimana, intervistato, ha dichiarato: "Questa ora è la casa di Matt Ryan, io sono solo un visitatore". Nel 2009, quando per la prima volta tornò a giocare al Georgia Dome con gli eagles, Vick giocò solamente in brevi occasioni, non da titolare, inserito in wildcats formations. Ciò non gli impedì di segnare un TD su lancio ed un altro su corsa. Domani, come tutti sanno, sarà invece titolare. Ad Atlanta in molti tifano ancora per lui. Ad Atlanta, così come nel resto degli USA, molti (le associazioni animaliste su tutti) lo odiano. 
L'uomo che ha creduto e rilanciato Vick a nuova vita è Andy Reid, HC degli eagles, unitamente all'attuale OC del team, Mornhinweg. Fu l'OC, prima di chiunque a dire a Reid che si sarebbe potuto puntare su Vick. "Potrebbe essere una sorta di Steve Young" disse. L'OC racconta che la prima volta che incontrò Vick questi gli disse che voleva imparare due cose: aiutare gli eagles ed imparare ad essere un QB. L'Oc racconta che negli allenamenti Vick era determinatissimo. Ad oggi i numeri parlano chiaro. Con Atlanta Vick staccava statistiche prestazionali di gran lunga inferiori a quelle che oggi ottiene con gli eagles. Ad oggi Vick si reca nelle scuole a parlare della sua esperienza carceraria e, almeno sulla carta, pare sinceramente pentito per la condotta osservata in passato. Negli USA è diventato simbolo di redenzione, rinascita. Fu uno dei primi, nel giugno di quest'anno a mettersi in contatto con Plaxico Burresse quando quest'ultimo lasciò il carcere dopo due anni di detenzione. Domani, quando le luci del Georgia Dome accoglieranno Vick, siamo certi che in qualche modo gli ultimi difficili anni della sua vita gli torneranno alla mente. Siamo certi che sarà capace di grandi cose.

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